Mimmopensiero sulle classifiche.
Ma il Parma (quasi una ex squadra) come si è piazzato nella Champions League del 1998? Facile, è arrivato secondo nel girone A, per accedere ai quarti di finale ci sarebbero voluti ben 7(!) punti in più.
Vabbè ma questo è facile, vediamo invece se qualcuno si ricorda come si è piazzato il Lecce nella classifica del campionato italiano di calcio del 1939! E’ arrivato terzo nel girone H della serie C. Attenzione!!! Nessuno ha mai dovuto calcolare (nessuno prima di me adesso) che il Lecce si sia classificato novantaquattresimo in campionato italiano!
Insisto è arrivato terzo nel proprio girone di serie C; un po’ come io sono arrivato decimo nel mio girone eliminatorio, il secondo, del campionato italiano FLY Classic del 2003, chiaro, no? Il Galles non si è mai classificato centottantaseiesimo ai mondiali, così come il Parma non è mai arrivato diciassettesimo in Champions League (ed io non mi sono mai classificato diciannovesimo nel Fly Classic). Semplice, no?
Così al Campionato Italiano, al termine del un lungo week-end assolutamente senza pecca, (unica critica registrata: si faceva sempre troppo tardi la sera. Ma quando ci si diverte si fa sempre tardi la sera!) un interlocutore molto autorevole (ma un po’ ardito) ci spiega che siccome si è corso su due piste fare una classifica non avrebbe senso (!).
Caro Antonslot, sei clamoroso come organizzatore di eventi, ma le tue dichiarazioni non sono da meno.
Non voglio riaprire una frattura che so bene (faticosamente) già sanata (a Natale siamo tutti più buoni), ma un particolare gustoso fammelo sottolineare, magari qualcuno non l’ha notato.
Tra le due fazioni di contendenti (ne parliamo dopo) scatenati su posizioni opposte e armati di parole come coltelli, si è dovuto frapporre il piccolo Paco, affinché la polemica si riconducesse toni più a natalizi; dopo l’intervento di Paco, pur rimanendo aperte tutte le questioni, gli animi si sono pacificati. La mole, dunque, conta anche per iscritto; in una furibonda rissa da bar, è chiaro, io divento immediatamente amico fraterno del più grosso, ma in uno scambio di epistole perché mai scoppia un casino finché non arriva uno grande e grosso che mette d’accordo tutti? Non posso credere che tutti i partecipanti all’animata discussione frequentassero lo stesso bar del piccolo Paco, anche se questo sarebbe un motivo più che plausibile (ma il piccolo Paco ha già l’età per frequentare un bar?).
Tra le due fazioni di contendenti (come scrivevo poc’anzi), chi voleva le classifiche e chi le teneva (e le tiene tuttora) in ostaggio sarebbe quasi superfluo dire chi aveva ragione.
L’ANSI, malgrado gli occasionali legittimi malumori, è un’organizzazione seria, dà conto dei propri tesserati, dei propri iscritti alle gare, e custodisce gelosamente la propria storia, il proprio albo d’oro e le proprie classifiche.
Non è possibile tenere in ostaggio le classifiche intavolando una spiacevole, lunga ed inutile aspra polemica.
Mia moglie vuole sapere dove diavolo sono stato per cinque giorni, nelle classifiche non c’è traccia di me (aspetta che arrivi l’estratto conto dell’albergo e poi siamo a posto!).
Al bar (quando non si fa a cazzotti) la gente mi chiede: “ma a ‘sto campionato italiano, quanto sei arrivato?” hai voglia a rispondere stanno per essere pubblicate le classifiche, “ma quanti eravate?”
Amici del bar, amici di ItaliaSlot, lo sapremo presto, ad ogni cosa c’è un rimedio.
Liberate le classifiche, mi propongo per uno scambio di ostaggi. No non vengo io, ma, se volete, vi spedisco le classifiche dello Slot Palace dal 1978 ad oggi (divise per gironi, altrimenti non avrebbe senso); un mio confidente all’interno dell’ECA, mi ha fatto capire che ci sarebbe una disponibilità ad aprire il forziere del loro archivio segreto sino dalla primavera del 1939!
Se poi a Soragna, come mi sembra di poter leggere tra le righe, qualche “file” dovesse essersi smarrito, nel comprensibilissimo bailamme del day-after, non facciamo drammi, non coviamo bugie penose e non perdiamo altro tempo prezioso: ci sono decine di grafomani che hanno preso nota di tutti i dati salienti, posizione, giri, tempi, dei propri amici e dei propri avversari, c’era anche chi prendeva nota dei modelli di carrozzeria e di motore, alcuni hanno addirittura portato via e conservato per ricordo le classifiche affisse sotto la direzione di gara. Incrociamo i dati! Integriamo gli appunti! Ufficializziamo le classifiche, prima che una delle più grosse imprese organizzative dell’ANSI (sicuramente la più grande dell’ANSI plasticara) sia costretta a passare alla storia come la gara senza classifiche.
Il sito ufficiale dell’ANSI, lo dice chiaramente, le prime classifiche pubblicate in fretta e furia, saranno integrate dalle classifiche complete e definitive.
Per inciso, cosa intendete esattamente con quel termine “giudichìno” (l’accento è giusto?)? Cioè, il senso forse mi è chiaro, ma come si arriva ad avere una immagine negativa di chi si preoccupa di conoscere e di soppesare l’operato dei propri rappresentanti?
Ogni qual volta, non è certo la prima, a fronte di una critica o, come in questo caso, di qualche semplice (e legittima) richiesta si risponde spazientiti difendendo a spada tratta l’ANSI come di fronte a un orda di barbarici invasori, si dà una piena quanto inopportuna dimostrazione di inadeguatezza, di incapacità di comunicazione pacifica (cosa che, a questo punto, sembra incredibilmente più difficile che organizzare una splendida finale di Campionato Italiano).
Non c’è nulla da difendere e nessuno da attaccare.
L’ANSI siamo noi, nessuno si senta escluso.
Non ho partecipato a questa ed altre annose discussioni, e non intendo farlo adesso, ma la tua chiosa, con apprezzabile citazione DeGregoriana, mi sembra davvero tanto ecumenica quanto sbagliata.
L’ANSI non siamo noi, sicuramente non tutti noi, forzatamente ai marrgini di un’entità ormai totalmente astratta, autoreferenziale e per molti versi, dannosa. Spero che prima o poi, il tuo “…l’ANSI siamo noi…” si traduca in una sollevazione che serva a rifondare dalle radici la Federazione.
Ciao,
Leo
L’ uomo ha un’inclinazione ad associarsi, poiché egli nello stato di società si sente maggiormente uomo, cioè sente di poter meglio sviluppare le sue naturali disposizioni. Ma egli ha anche una forte tendenza a dissociarsi, poiché egli ha del pari in sé la qualità antisociale di voler tutto rivolgere solo al proprio interesse, per cui si aspetta resistenza da ogni parte e sa ch’egli deve da parte sua tendere a resistere contro altri
Cosa hai fatto a Capodanno ??????
Emilio
Mi sono autocostruito un pulsante a siringa………
Si ma la siringa era ancora piena……….
La “siringa” viene usualmente considerata come un’arte estrinseca che arbitrariamente porta confusione in concetti determinati e produce una semplice apparenza di contraddizioni in essi, in modo che non queste determinazioni, ma quest’apparenza sarebbe un nulla e l’intellettivo invece sarebbe il vero. […] La “siringa” invece è questo immanente oltrepassare, in cui l’unilateralità e la limitatezza delle determinazioni dell’intelletto si espone per quello che è, cioè come la loro negazione. Ogni finito è il superare se stesso. La “siringa” è quindi l’anima motrice del procedere scientifico ed è il principio mediante il quale soltanto il contenuto della scienza acquista un nesso immanente o una necessità, così come in esso in generale si trova la vera elevazione, non estrinseca, al di là del finito.
Appunti di viaggi… 1976
….ho il vomito!
avra’ bevuto troppo….(latte Parmalat…..)
CACCIATE LE CLASSIFICHE!!!!!!
eppure è chiaro come l’acqua!
A proposito di siringa……..
Vi preannuncio che è pronta la versione definitiva del “SYRINGE 2004 RACING”, disponibile anche in versione elettronica.
Prezzo al pubblico escluse spese di spedizione:
versione non elettronica …… 25 Euro
versione elettronica…………. 35 Euro
Emilio