Slot Car bimotore by Imola Slot Racing
Spero che questa pubblicazione possa destare curiosità in un momento difficile in cui tutto sembra essersi fermato in attesa di un grande risveglio che prima o poi avverrà.
Riscaldiamoci con qualcosa che ci faccia sognare e sperare di ritornare presto insieme alle nostre fantastiche gare.
Un abbraccio. Bedo & Jacopo
Complimenti per l’interessante iniziativa … e a proposito di modelli slot “bimotore“ ecco la mia Toyota Celica Ninco by Gibi con telaio ricavato da un Alfa 155 Ninco + supporti motore Proslot equipaggiata con 2 motori Artin a 6 volt, modello portato al debutto nel dicembre 2003 sulla pista piccola … “ infarinata “ … dell’Adf Racing di Cantù nel Trofeo Andros 2003/2004 dal mio pilota collaudatore Girola
… e a tal proposito visto che proprio oggi è il suo compleanno: TANTI AUGURI STEFANO
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abbiamo avuto la tua stessa intuizione ( almeno nella configurazione dei due motori ) , mi fa piacere vedere le foto della tua realizzazione . In pista ti ha dato delle soddisfazioni la tua bimotore ?
Sinceramente mentre io continuavo a correre con ottimi risultati e soddisfazione con una Toyota Celica più tradizionale l’avevo fatta “collaudare” in gara dall’amico Stefano in quanto all’epoca nota la sua proverbiale sfortuna se avesse passato il collaudo con lui la strada sarebbe stata poi tutta in discesa, il collaudo lo passò ma in realtà rispetto ai modelli autocostruiti sempre 4 WD ma dotati di un unico motore con albero lungo e doppia corona non ci fu mai storia …
ciao Giorgio
Per fare andare forte un auto bimotore concorrono tanti fattori che devono essere ottimizzati già in fase progettuale come abbiamo spiegato nel articolo e anche l’accortezza nella preparazione deve essere molto maggiore . In questa configurazione in particolare é sufficiente che il pickup sia posizionato troppo basso per compromettere la trazione anteriore e questo è solo uno dei tanti particolari che devono essere ottimizzati .
Tieni conto che in quegli anni non erano ancora diffuse le sospensioni e che la scelta di mettere due motori a 6 volt in serie anziché due a 12 volt in parallelo non fu particolarmente azzeccata, purtroppo poi il club chiuse la sua attività e non si fecero più dalle nostre parti gare sulla farina e fu un vero peccato anche perché stavo studiando come ripartire elettronicamente la corrente tra anteriore e posteriore !
Infatti con comprendo le motivazioni tecniche di collegare i motori in serie e non in parallelo . Sulla questione del ripartitore di corrente ci abbiamo pensato anche noi e appena si riapre torneremo sull’argomento .
Come ho letto nel vostro interessante e minuzioso di particolari articolo anche da noi l’alimentazIone della pista Polistil era quello che era … scarsa per 2 motori a 12 volt in parallelo ma decisamente deleteria per l’incolumità di 2 motori da 6 volt in parallelo… da lì il tentativo di metterli in serie !
Capisco , in ogni caso la potenza di alimentazione é solo uno degli aspetti del problema , in verità la dispersione di corrente (a volte pure poco omogenea in tutto il tracciato ) é la vera insidia….Le piste in legno sotto questo aspetto hanno meno problemi .