IO RESTO A CASA…
Avete telai rotti, carrozzerie prive di telaio, ricambi che oramai sono inutilizzabili sulle moderne slot cars? Bene, questo è il momento di fare un po’ di ordine e recuperare il recuperabile.
La prima realizzazione riguarda l’Audi Quattro IMSA di copertina.
La base di partenza è un modello di una ventina di anni fa della SCX: l’Audi 90 GTO
Ai tempi era un bel modello, classica meccanica SCX con quattro ruote motrici che però su un tracciato da velocità non dava grandi soddisfazioni.
Enzo Piccinni, autore di questa “trasformazione”, ha modificato il telaio oramai rotto, portandolo a due ruote motrici con l’inserimento di un supporto motore slot.it.
Assetto ribassato e ruote di diametro maggiorato completano la trasformazione meccanica.
La riverniciatura con i colori dell’Audi che ha corso il campionato IMSA nel 1989, ha compreso la creazione di un alettone più adeguato e l’inserimento dei copricerchi ad effetto venturi sui cerchi in alluminio.
Il risultato è ottimo e soprattutto in pista va decisamente bene.
Sempre di Piccinni è questa trasformazione puramente estetica di un vecchio modello BMW M3 (stradale) della Ninco.
Modello originale
Inserimento di “minigonne” laterali realizzate con cartoncino.
Spoiler anteriore
Cerchioni con effetto anodizzato
Decisamente più grintosa del modello base.
Slottizzare dei modelli statici è un’altra operazione fattibile.
In rete potrete trovare parecchi kit di montaggio di modelli in plastica in scala 1/32 – 1/24.
Airfix ad esempio commercializza dei “starter set” di svariati modelli di ottima qualità ed economici.
Ne trovate anche di altre marche
Se siete bravi a saldare o incollare la plastica, potete mantenere la base del telaio che trovate nella confezione ed inserirvi un supporto per il pk e il motore.
Altrimenti vi affidate ai telai universali che trovate in commercio:
HRS
MRRC
CARTRIX
Nel caso sottostante ho utilizzato un kit statico in scala 1/24 della Gunze-Sangyo.
Ho riesumato un vecchio telaio HRS prima serie e, grazie alle ridotte dimensioni della 500, l’ho sostituito al pianale del kit.
Per mantenere i cerchi originali del kit (diametro grande) ho montato il telaio al contrario, facendo molta attenzione al posizionamento dei supporti sulle fiancate della carrozzeria
Rimaniamo in tema di telai universali. Del prossimo modello (Porsche 359 Ninco) avevo solo la carrozzeria a cui mancavano i paraurti e la capotte.
Invogliato dalle trasmissioni televisive di “customizzatori”, mi sono lanciato in un progetto un po’ complicato per il materiale che avevo a disposizione.
Quello che volevo ottenere era abbassare drasticamente l’assetto e sfruttare dei bellissimi cerchi a raggi PRS che giacevano inutilizzati.
Nelle foto sottostanti si nota facilmente la differenza fra il modello Ninco originale e quello customizzato.
So che molti di voi hanno bellissime realizzazioni che mi piacerebbe rendere pubbliche.Se avete difficoltà a postare le foto, mandatemele via WhatsApp al n. 3389102481 con un breve testo descrittivo.
Le pubblicheremo in modo che altri appassionati possano prendere spunti.
Ragazzi “RESTIAMO A CASA” e buon lavoro!
SALUTO A TUTTI NON HO FATTO FOTO ,PERO HO AVUTO STESSA IDEA,RIMESSI IN SESTO 5 MODELLI POLICAR, ORMAI CON PIU DI 40 ANNI DI VITA , CON RIFACIMENTO ANCHE PER L’ AVVOLGIMENTO DEL FILO DEL MOTORE DI UNA F1 LOTUS QUELLA CON LA DOPPIA ALA POSTERIORE,ED E TORNATO A FUNZIONARE.
UN IN BOCCA AL LUPO PER TUTTI (crepi come sempre)
Da Oriente ci arriva questo recupero di una vecchia Porsche 997 GT3 della Ninco
Inserimento del supporto motore NSR inline
Cerchi della Sloting Plus e riverniciatura totale della carrozzeria.
Ecco una realizzazione partendo dal kit Airfix in scala 1/32 della Jaguar XXR GT3
Enzo Piccinni lo ha “slotizzato” con un telaio HRS
Ora ha iniziato un altro progetto un po’ più elaborato: modificare una carrozzeria Ferrari F40 della Fly
Le prime fasi della lavorazione
Vedremo cosa ne uscirà quando sarà terminata.
Iniziano ad arrivare i primi lavori. Questo di Massimo “Maxwingdrake” sarà il primo di una lunga serie.
BMW X5 DTM
L’intento di questo progetto era realizzare una versione “pistaiola” di quella ufficiale concepita per la Dakar.
La base di partenza è un Easy Kit della Revell.
Prima di tutto sverniciare: qualche ora nell’alcool isopropilico ed il modello è pronto per essere lavorato
Per poter inserire il fascione da pista con relativo spoiler – mancante – ho ricavato una battuta, a meta del fascione stesso, del medesimo spessore del plasticard che userò in seguito.
Successivamente ho allargato i parafanghi anteriori e posteriori, ed ho asportato dal tetto ogni protuberanza presente.
Scelta la meccanica: in questo caso HRS l’ho assemblata alla carrozzeria.
Controllato che lo spazio tra la gomma e quello che sarà il nuovo parafango è sufficente (per avere una battuta circolare, basta prendere un tubo del giusto diametro, foderarlo con carta vetrata ed il gioco è fatto)
si possono tagliare le strisce in questo caso in plasticard, e metterle in forma usando lo stesso tubo servito in precedenza
La fase di montaggio: per ottenere la stessa distanza tra gomma e parafango, (per la lunghezza del parafango stesso), si può curvare quest’ultimo, collocando delle piccole battute, realizzate sempre in plasticard, sul fianco interno della carrozzeria
Il montaggio del fascione, da raccordare ai parafanghi, che poggia sulla battuta realizzata in precedenza.
Una prima presentazione per controllare lo stato di avanzamento
Costruzione della marmitta: dopo aver realizzato l’alloggiamento nel fascione posteriore
la marmitta è composta da un tubo di plasticard ovalizzato e forato per ospitare i terminali in alluminio,
Vista da sotto: per fissarla alla carrozzeria ho tagliato una sottile lamina di ottone con la quale ho “fasciato” la marmitta per impernarla poi con una spilla (testa e qualche millimetro di perno)
Per realizzare le due prese d’aria sul fascione anteriore, ho trovato molto sbrigativo usare il nastro per mascherature da 5 mm, e disegnate le forme, le ho forate
Infine le minigonne sui quattro lati della macchina, li ho realizzati con plasticard da 0,7 mm
Adesso l’X 5 ha assunto un aspetto pistaiolo, pronta per la fase di stuccatura finale
Il confronto con il modello statico del kit Revell
Una prima stuccatura per vedere in maniera omogenea le varie modifiche, e porre rimedio dove serve!!
Finalmente eccola finita: livrea, al solito, a mio gusto!!!!
Massimo Cecconi
Ho creato un forum dedicato “Scratch&Building” in modo che siano sempre rintracciabili le varie realizzazioni
http://www.italiaslot.com/modules.php?name=Forums&file=viewforum&f=181
Volkswagen T1
La base di partenza è un modello acquistato in un supermercato, ma si trova anche in edicola e nelle tabaccherie.
La scala è 1/32, ha la cabina in Zamac (lega metallica) mentre il resto è in plastica.
Il lavoro principale, oltre alla riverniciatura del modello, consiste nell’autocostruzione del paranco.
Per realizzarlo ho usato: il Plasticard, lamierino d’ottone, rondelle, bulloni con relativi dadi e una catenella usata nel modellismo navale.
Per primo ho realizzato il pianale con le classiche scanalature sul quale ho posizionato il canale di scorrimento dell’asse portante (quello che comprende il meccanismo a manovella per il movimento del gancio di traino).
Successivamente ho realizzato la V di rinforzo, comprensiva del fermo macchina, per il quale ho usato un filo in acciaio da 1mm, impernandolo alla stessa V.
Per le carrucole ho utilizzato delle rondelle di diverso diametro, unendole da un anima in plasticard per creare il canale.
Il tutto è stato verniciato e montato ed è completamente funzionante!
Il gancio l’ho realizzato con un chiodo e del lamierino di ottone lavorato creando una C con i relativi fori per essere impernato.
Per togliere l’aspetto dorato dell’ottone alla catena ed al chiodo, li ho bruniti (la brunitura si ottiene mettendo a fuoco, fino a farli diventare incandescenti i due elementi, per poi immergerli in un qualsiasi olio motore)
Le manovelle dell’argano, del fermo macchina e le maniglie presenti sul pianale sono sempre realizzate con il filo d’acciaio da 1 mm.
Per la motorizzazione ho usato un vecchio telaio Polistil (anni ’90) innestandolo sul telaio originale del modello statico.
Ciao a presto
Massimo Cecconi
Trasformazione in Station Wagon di un’ Audi A4 Ninco
http://www.italiaslot.com/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=173177#173177