Ferrari 275GTB – 312P N.A.R.T.

SL24
Ferrari 275GTB
Maranello Concessionaire
Le Mans 24hrs 1966
P.Courage/R.Pike

Da Wikipedia
La Ferrari 275 GTB è una berlinetta prodotta dalla Ferrari (da cui la B nella sigla) ed è stata presentata per la prima volta nel 1964 al Salone dell’automobile di Parigi, insieme alla versione spyder denominata Ferrari 275 GTS. Quest’ultima si differenzia per il disegno della carrozzeria priva dei fari carenati.

Il corpo vettura della berlinetta è costruito da Scaglietti di Modena ed era disponibile in acciaio con elementi in alluminio oppure completamente in alluminio. La spyder è stata prodotta a Torino dalla Pininfarina. Nel 1966, sempre al Salone di Parigi, viene presentata una versione con 4 alberi a camme, chiamata GTB/4. La GTB/4 si distingue facilmente per il rigonfiamento presente sul cofano motore. La Ferrari 275 GTB è stata l’ultima berlinetta costruita dalla Ferrari a montare un solo albero a camme in testa per bancata.

Su commissione della NART di Luigi Chinetti vennero costruite, tra il 1966 e il 1967, dieci vetture in versione spider ma con carrozzeria identica alla berlinetta GTB/4, salvo ovviamente per quanto riguarda il tettuccio in tela.
Fu anche preparata una versione per le competizioni, la 275 GTB Competizione.

RCR69
Ferrari 312P N.A.R.T.
Daytona 24hrs 1970
S. Posey / M.Parkes

La 312 P è stata una autovettura da competizione costruita dalla Ferrari e che ha debuttato nel Campionato del Mondo Sport Prototipi del 1969 nella categoria Gruppo 6 cioè prototipi senza alcun obbligo di un numero minimo di esemplari da produrre per l’omologazione e senza sostanziali vincoli di peso o dimensionali.

Dopo aver boicottato il Campionato del Mondo del 1968 per protesta contro le nuove regole che avevano di fatto vietato di poter schierare la 330 P4 da 4 litri, vincente nel Mondiale 1967, la Ferrari costruì un altro prototipo da 3.000 cc nell’inverno del 1968, denominata “312 P”. Il V12 di quest’ultima era direttamente derivato dal 3 litri della 312, che gareggiava in Formula 1. Fu allestita da prima una versione tipo barchetta (numeri di telaio 0868 e 0870) ed una chiusa berlinetta (numero di telaio 0872). A metà Campionato anche la seconda barchetta (0870) fu trasformata in berlinetta. Furono costruiti in totale tre esemplari che comportarono una spesa complessiva di circa 60 milioni di Lire e l’impiego di oltre 10.000 ore lavorative.

La Ferrari schierò una sola vettura nella maggior parte delle competizioni, tranne che alla 1000 km di Monzae alla 24 Ore di Le Mans dove furono schierati due esemplari. La Ferrari 312 P fronteggiò una folta schiera di Porsche 907, di 908 e di Porsche 917, sia della Casa costruttrice tedesca, sia di piloti privati. Completavano lo schieramento dell’anno altri prototipi da 3.000 cm³ come la Matra MS650 o l’Alpine A220 e vetture sport da 5 litri di cilindrata, come la Lola T70 MK III e la Ford GT40 Mk1 di John Wyer.

La 312 P era potente e veloce, ma il tentativo della Ferrari di vincere il Mondiale schierando una, o al massimo due vetture, fu perdente contro avversari più organizzati e con maggiori disponibilità economiche. A dimostrazione della difficoltà di emergere nella competizione mondiale, basta ricordare come la Ford P68 con motore Ford Cosworth DFV da Formula 1, che era una delle dirette concorrenti, fallì completamente la stagione 1968 e si ritirò a metà del 1969.

Alla fine della stagione le due 312 P rimanenti furono vendute alla N.A.R.T., la scuderia automobilistica di Luigi Chinetti importatrice di Ferrari negli USA, anche perché la Casa automobilistica del Cavallino rampante puntava sulla potente 512 S. Con la N.A.R.T., le 312 P furono lanciate nelle competizioni automobilistiche americane da prima nella serie Can-Am nella gara di Bridgehampton (un solo esemplare con alla guida Rodríguez) e quindi nel Mondiale Marche 1970, sia nella 24 Ore di Daytona, dove si piazzarono quarta e quinta, che nella 12 Ore di Sebring dove un solo esemplare terminò la corsa al sesto posto. La Ferrari 312P tornò in Europa per la 24 Ore di Le Mans del 1970, dove solo un esemplare fu presentato al via nella classe prototipi da 3 litri di cilindrata. Con la concorrenza di non meno di undici Ferrari 512 S, di numerose Porsche 917 cinque litri, Alfa Romeo e Matra, la 312 P non tenne il ritmo, ma fu tra le 16 vetture che completarono la corsa abilmente guidata da Tony Adamowicz e Chuck Parsons.

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