Il ritorno delle frecce d’argento
Il cofanetto è in serie numerata (400 pezzi).
Le sue dimensioni sono importanti: 45x23x10 cm, ciò perché al suo interno è previsto lo spazio, oltre alla Mercedes n. 18 di Fangio, anche per la n. 19 e 20 che parteciparono alla stessa gara (acquistabili separatamente).
Ma non è tutto, il cofanetto contiene anche un kit in cartone, facile da montare, che riproduce i box del circuito di Reims.
Una volta montato avremo un effetto tridimensionale che ne esalta l’insieme della pitline dell’epoca.
E’ molto evidente la cura che Top Slot ha voluto dare alla confezione, i particolari sono molto curati, muretti, pubblicità, personaggi, asfalto e una strisciolina vellutata al bordo della pista a simulare l’erba.
All’interno del coperchio è riprodotta la locandina del GP di Francia a Reims
mentre all’esterno troviamo il disegno del tracciato
Il modello è a dir poco spettacolare, la giusta tonalità di colore argento a simulare l’alluminio grezzo, pilota ben proporzionato e dettagliato, decals sul cruscotto e le fotoincisioni a rifinire le parti cromate, ne fanno un modello molto curato.
Il Gran Premio di Francia 1954 fu la quarta gara della stagione 1954 del Campionato Mondiale di Formula 1, disputata il 4 luglio sul Circuito di Reims.
Solamente sei piloti portarono a termine la gara.
La Mercedes-Benz W196 è stata una monoposto di Formula 1, utilizzata durante le stagioni 1954 e 1955 e vincitrice di 9 delle 12 gare alle quali prese parte con Juan Manuel Fangio e Stirling Moss.
Fangio: Gran Premi di Francia, Germania, Svizzera, Italia 1954 – Argentina, Belgio, Olanda, Italia 1955
Moss: Gran Premio di Gran Bretagna 1955
Dalla W196 derivò la famosa Mercedes-Benz 300 SLR.
La W196 è stata la monoposto con cui la Casa della “stella a tre punte” tornò alle competizioni dopo quindici anni di assenza.
L’ultima partecipazione ad una competizione ufficiale, era infatti risalente al 1939, proprio all’alba della Seconda guerra mondiale.
L’inizio degli anni cinquanta del Novecento aveva portato una significativa novità nell’ambito delle competizioni automobilistiche, e cioè l’avvento della Formula 1.
Per la stagione 1954, il regolamento recentemente rinnovato fissava il limite di cilindrata per le vetture partecipanti in 2500 cm3 per i motori aspirati ed in appena 750 cm3 per quelli sovralimentati.
La Casa di Stoccarda decise che era ora di tornare a calcare le piste di gara e si lanciò nel progetto della nuova vettura, la prima monoposto di Formula 1 recante il logo della “stella a tre punte”.
Il motore M196 era un otto cilindri in linea bialbero da 2496 cm3 (76 x 68.8 mm), del quale va senz’altro ricordata la distribuzione desmodromica, che consentiva di eliminare le molle di richiamo delle valvole e di poter funzionare a regimi più alti. Un’altra novità fu l’alimentazione ad iniezione diretta, che consentiva un miglior rendimento del motore.
La potenza massima raggiunta da tale propulsore era di 260 CV, ma durante l’attività sportiva della W196, protrattasi per un anno e mezzo, si arrivò anche a 295 CV ad 8500 giri/min.
Il telaio della W196 era una struttura reticolare in tubi di magnesio saldati, molto rigida, ma anche estremamente leggera, basti pensare che l’intera struttura arrivava a pesare solo 36 kg. Tra le novità telaistiche, vanno ricordate le sospensioni a ruote indipendenti sui due assi. In particolare, il retrotreno seguiva uno schema brevettato da Scherenberg con semiassi oscillanti, schema che di lì a pochi anni sarebbe stato introdotto anche nelle vetture stradali.
Il modello Top Slot è in resina e ha il classico telaio universale che è montato su tutti i modelli MRRC
Ha il passo regolabile per adattarsi a varie carrozzerie
Il codice del cofanetto è: TOP-7111
Giacomo
Il modello è bellissimo…. ma la riproduzione del casco di Fangio, a mio avviso, è senza dubbio rivedibile…
effettivamente era più sporco…
Fulvio….non era più sporco…. la visiera era proprio diversa da quella riprodotta dalla Top Slot…
comunque, ho preferito (comprata al Maggiolino) la bombetta che c’è sulla Mercedes Benz 540k Special Cabriolet 1936 che è anche troppo bella da far girare: sono da guidare come le auto storiche vere, con mooolto rispetto.
Ciao
dalle foto è bellissima