Soluzione ”facile facile” per risolvere problemi di conduttività della pista
Avere dei cali di tensione lungo la pista è la cosa più odiosa e fastidiosa per chi gioca con le slot car.
Nelle piste casalinghe montate provvisoriamente a terra, a parte la polvere attirata dall’elettricità, con il passaggio delle macchine i pezzi si muovono continuamente mettendo in crisi le giunzioni.
Nelle piste montate stabilmente come quelle dei Club è l’ossidazione, lo sporco e la lunghezza del tracciato a creare il problema. Anche se avete più punti di alimentazione, tra uno e l’altro può verificarsi un calo.
Divertirsi con le Slot Car su una pista dove la tensione è costante su tutto il tracciato, è una notevole soddisfazione, le macchine si comportano sempre bene e noi riusciamo a prendere il giusto ritmo che ci porterà a fare giri con tempi costanti.
Bando alle ciance, iniziamo.
Lo strumento di verifica
Nel Novembre del 2003 Emilio del GAS di La Spezia, fece un articolo su Italia Slot
(questo è il link – http://www.italiaslot.com/modules.php?name=News&file=article&sid=1411)
dove spiegava come costruirsi quello che ha chiamato IL CADUTAMETRO, un apparecchio semplice ed economico ma utilissimo per chi ha una pista elettrica.
da il Cadutametro di Emilio
Come dice la parola, misura la caduta di tensione con un carico elettrico simulato: infatti, tranne quando il difettoso contatto elettrico si manifesta chiaramente (la macchina si ammutolisce……), è difficile individuare i punti esatti semplicemente con un tester, dato che la tensione cala solo in presenza di un carico elettrico e, a vuoto, leggerete sempre la tensione fornita dall’alimentatore.
Vi consiglio di andare a leggere l’articolo intero.
Sulla base di quanto scritto da Emilio, Vittorio Bardone che si occupa di tenere in buone condizioni la pista del Milano Slot, dopo ripetuti problemi di cali di tensione in alcune curve, ha costruito in cinque minuti un Cadutametro con pezzi che aveva in cassetta.
Un vecchio telaio, pk, spazzole e due resistenze… Fatto il Cadutametro
Come utilizzarlo
Con un pezzo di nastro adesivo fissate il grilletto del pulsante al massimo, collegate il tester al Cadutametro e, cominciando dal pezzo di pista a cui è attaccato l’alimentatore, percorretela tutta.
Fate riferimento al valore che vi darà il tester sul primo pezzo di pista, tutti gli altri dovranno essere simili.
Variazioni da + o – 0,5 si possono considerare accettabili (ossidazione delle bandelle), ma se passando una giuntura tra un pezzo e l’altro il valore scende di più, allora lì c’è un problema.
Il modo più semplice e veloce per risolvere il problema
Tralascio ovviamente il metodo di ponticellare le bandelle saldando pezzi di filo sotto la pista come era norma fare con le Polistil (lavoro laborioso che richiede tempo e capacità), questo articolo vuole essere pratico e veloce per cui, che vi costruiate o no il Cadutametro (necessario solo se avete un tracciato permanente e volete una pista perfetta), quando montate la pista in casa o si verifica un improvviso calo in un punto preciso della pista del Club, potete procedere in questo modo.
Procuratevi delle lamelle in rame (le potete trovare nei negozi di elettronica o recuperarle da interruttori o spine di computer) e tenetele in valigetta tra gli attrezzi per ogni evenienza.
Io da buon slottista in valigetta ho trovato queste che sono perfette per quello che dobbiamo fare
Contatti metallici (spazzole) per PK MB Slot. Ce ne sono di spessori diversi, da 0,05mm – 0,08 – 0,10 ma per quello che dobbiamo fare una vale l’altra.
Userò quelle consumate che avevo messo da parte (non si sa mai)
Dopo averle raddrizzate con la pinza le infilo all’esterno degli slot
Nella Ninco sono già a misura, per la Scalextric, avendo lo slot più basso, vanno rifilate per la parte lunga con la forbice per non farle sporgere.
Per essere sicuri che facciano contatto, prima di inserirle curvatele con gli estremi verso la bandella in modo che facciano una leggera pressione.
Fine del problema, in un secondo abbiamo risolto la perdita di tensione tra un pezzo e l’altro.
Seconda soluzione
Se con la prima soluzione in un lampo possiamo risolvere problemi sulla pista di casa o imprevisti durante una gara, la seconda soluzione è simile ma più laboriosa.
E’ quella che utilizzo a Slotlandia sulla pista Scalextric e utilizzata da Maurizio Ferrari quando il Campionato Nazionale Slot.it veniva fatto appunto sulla Scalextric. Non che questa pista abbia una pessima conduzione ma monta e rimonta l’innesto si allarga e perde conduttività.
Dovete procurarvi una bobina di filo di rame stagnato (negozi di elettronica) da 0,3 o 0,5 di spessore e infilarlo a fianco delle bandelle percorrendo tutta la pista. Non mettete solo dei pezzettini tra un pezzo e l’altro, dovrete per forza di cose completare l’intero tracciato con un unico pezzo. Non essendo una lamella, con le vibrazioni prima o poi il pezzettino di filo tenderà ad uscire incastrandosi nel pk delle macchine. Si potrebbe utilizzare del filo di rame più spesso ma comprimerebbe il già stretto slot della Scalextrix.
Eviterei di usare questo sistema sulla Ninco in quanto l’innesto dello slot è più robusto e non si deforma facilmente.
Terza soluzione
Va bene per tutte le marche di piste, la prima volta che si fa è piuttosto laboriosa e lunga però molto funzionale.
Su piste dove si svolgono gare di un certo livello, non potendo rischiare che qualche lamella o filo fuoriesca dallo slot, è il sistema utilizzato dall’anno scorso da Slot_up per il montaggio delle piste dei Campionati Italiani, Slotlandia ecc..
Si tratta di stringere le estremità di tutte le femmine degli slot prima di montare la pista.
La femmina dello slot originale ha una forma quadrata
Con l’aiuto di un Kutter o bisturi (evitate il cacciavite che potrebbe allargare la plastica) stringete verso l’interno le lame della bandella
Basta stringerle poco in modo che quando il maschio entri faccia un pò di attrito.
Ringrazio Emilio per l’idea del Cadutametro e ricordate: il fatto di avere X numero di punti di corrente sulla pista, può solo aiutare ma non risolvere i problemi di caduta di tensione. Mi è capitato di misurare 11,8 sul punto di corrente e il pezzo di pista immediatamente dopo ne misurava 8.
Ora al lavoro e dalla prossima gara al Club, gli attuali record delle vostre piste verranno magicamente frantumati!
Grazie per l’attenzione
Giacomo
Giacomo, però leva quella foto orrenda, dal vivo sono molto più bello !!!!!!!!!!!!!!
Emilio
vanitoso…
Guarda, io credevo che ti avesse reso un pochino più umano col fotoshop!
Casomai “Photoshop”
Una volta tanto che posso riprenderti… Questa non me la sono persa. Se poi vuoi tradurre in italiano “Negozio Foto”.
Bella Mimmoooooo!!!!!!!!
A proposito, posso dire pubblicamente quello che so? Forse salta fuori qualche cosa in più e risolviamo il quesito.
Io ha la certezza di essermi sempre cautelato…quindi…
cadutometro…. una vostra auto a cui avrete preventivamente smontata la corona, se calano i giri del motore….
Quoto la terza soluzione per quanto riguarda le piste casalinghe che si smontano e rimontano sovente ma, per quelle fisse, decisamente meglio saldare le placchette e invece di usare quelle di acciaio (che non si possono saldare a stagno) si può usare la “carta di spagna” che è una sottile lamina di ottone di vari spessori che usano i tornitori per posizionare i pezzi in lavorazione; qualsiasi buona ferramenta ne è provvista, si vende in fogli, costa poco e si può saldare comodamente alle bindelle; per quanto riguarda il non saldare le placchette…. solitamente le piste dei club se non conducono più bene la corrente è perchè la pista si “muove” ed i contatti si allontanano tra loro; se usate questo metodo preventivate il normale controllo dei punti in cui le avete messe o, durante qualche gara, potrebbe capitare di urtarne qualcuna che è uscita dalla sede.
Ciao,
Noi all’ECA a torino le abbiamo provate tutte …. lamelle di rame nelle giunzioni, rimandi a gogo ma la Carreta vecchi tipo a livello elettrico è proprio un disastro, il problema non è nel contatto ma proprio nel materiale con cui sono costruite le bandelle …. dopo che abbiamo passato qualche anno a fare tentativi abbimo provato l’ultimo disperato tentativo, passare un filo di rame stagnato dentro (e non di fianco) alle bandelle ponendo nei fori (pista girata al contrario) dei pezzi di polistirolo in modo di costringere il contatto fra filo e bandella, il tutto realizzando tratti da circa 2 metri, forato il piano d’appoggio della pista e quindi siamo scesi con i fili di rame (dopo averli isolati) a questo punto li abbiamo uniti al blocco successivo tramite dei mammuth … è stato un lavoro alquanto laborioso ma il risultato è spettacolare !!!!! finalmente dopo anni ed anni anche da noi si gira a 12 volt! (prima per compensare si girava addirittura fino a 16)
Marco
Noi ci avevamo perso un mesetto…… ma alla fine shuntare da sotto tutti i contatti leva ogni rischio.
Se la pista è da smontare non si può fare, salvo lasciare i fili da sotto un pò più lunghi e staccare i pezzi tipo “fisarmonica”, ma su un impianto fisso eviti rischi di umidità oppure (come accade sulla nostra) di dilatazione della pista tra inverno ed estate.
Emilio
Due resistenze in serie da 6 ohm…
ricordo a malapena la legge dell’omonimo…
…a 12V che assorbimento hanno?
Giulio.
Circa 1 amp. !!!!!!!
😉
Emilio
12 ohm / 12 volt = 1A
No è… troppo semplice…
No…….
E’ 12 volt / (6,8 ohm + 6,8 ohm) = 0,88 amp. …..
😉
Emilio
Pensavo di essere ignorante nel calcolo matematico…
ed invece scopro di essere ingnorante a leggere i valori delle resistenze…
6ohm8 significa 6,8 ohm… 😀 …
Grassie nè… 🙂 …
Giulio.
P.S.:
Tu ed il Borza quando ci fate visita?
La BluQueen è pronta!!!
Al più presto…..
😉
Supponendo di avere una pista 50mt da 6 corsie e si volesse passare una cavo sotto la pista da saldare a ciascuna bandella, bandella, in modo da avere, per cisacuna bandella + e – di ciaascuna corsia, un unico cavo senza giunzioni che unisce tutto il circuito:
che sezione dovrebbe avere suddetto cavo?
qui: http://www.suncube.it/default.php?inc=home_sezione-cavi.inc
ho trovato il metodo di calcolo, ma non me ne intendo assolutamente e soprattutto non consoco il dato della corrente in A.
Grazie anticipatamente a chi vorrà rispondere.
La prima risposta sarebbe: di sezione più grande possibile.
Ma per non spendere più di cavi che di pista, è meglio saldare da sotto la bandella nella vicinanza della giunzione, per cui gli spezzoni sono più corti, e comunque ogni 5 metri fare i riporti.
Per gli amperaggi della plastica bastano anche da poco. Comunque la giunzione della pista sarà sempre meno conduttiva.
Emilio
Grazie Emilio,
quello che ho in mente però è proprio di usare un cavo unico, quindi di non effettuare le ponticellature tra un pezzo e l’altro, come si faceva sulle polistil.
In altre parole di una seconda “bandella” che corre lungo e sotto la pista, e soprattutto in un unico pezzo senza giunzioni.
2.5mmq potrebbe andare bene? o di sezione maggiore?
Grazie, ciao
Secondo me basta anche da 1 mmq., sicuramente per la “plastica” è abbastanza.
Emilio
Innanzitutto un grande Grazie ad Eugenio e Giacomo per aver descritto la realizzazione del caduta metro ed i rimedi ai problemi di conduttività.
Mi sono subito messo all’opera ed ho realizzato il mio caduta metro con qualche rivisitazione:
Come base ho utilizzato un vecchio telaio Fly a motore anteriore, ma ho lasciato l’assale posteriore con le ruote per spostare più facilmente il cadutametro lungo la pista.
Al di sopra delle resistenze ho realizzato un piano di bachelite sul quale appoggio il multimetro, che, mediante due banane, ho connesso direttamente ai coccodrilli provenienti dal pick-up, evitando così’ di trascinarmi dietro lungo la pista il multimetro ed i relativi fili dei puntali.
Con un multimetro meno ingombrante e pesante del mio la soluzione sarebbe anche più pulita.
Così il cadutametro è molto comodo da usare.
Ho comunque in programma di mettere un interruttore tra le resistenze, come ha fatto Emilio, perché ho notato che usando il cadutametro lungo la pista le resistenze tendono a scaldarsi abbastanza rapidamente.
Grazie di nuovo
Primo, chi minchia è Eugenio?
Secondo, non c’è niente di vegano?
Contorno, verdure cotte.
Il dolce vediamo poi.
Chiunque sia Eugenio, lui e Giacomo, per che cosa li dobbiamo ringraziare?
Mi fa piacere che ti sei fatto il tuo “cadutametro”, ma colgo l’occasione per fare presente a te ed al precisino Falegname Tenero Giacomo che gli strumenti di misurazione finiscono in “ometro” non in “ametro”, es. voltometro, amperometro, termometro, sfigmomanometro, frequenziometro, etc…
Comunque, se non ti dispiacesse vedere la soluzione del rebus, butta via quei trasformatori mosci mosci e comprati una bella batteria da 150 ampere come si è sempre fatto quando gli slottisti avevano i peli sullo stomaco e sul pulsante e vedrai che la pista funziona.
Se dopo proprio volessi ringraziarmi, non mi accomunare a ‘sto Eugenio che non so chi sia.
A Mimmo……. puoi avere anche una batteria da 1.000.000.000 di ampere….. ma se tra un pezzo di pista ed un altro c’è una resistenza di contatto di 1 ohm….. sai cosa ti puoi fare con i tuoi 1.000.000.000 dell’alimentatore? i…….. chiedilo a Eugenio!!!!!
AHAHHAHAHHAHHAHHH!!!!!
Emilio
P.s.: “CADUTAMETRO” è un nome registrato, concesso a suo tempo a Italiaslot.
Diffidate dalle imitazioni!!!!!!
🙂
Quindi il “parametro” non è lo strumento per misurare l’altezza dei volontari della Folgore!!!
Costruito e usato…tutto ok..
Grazie dell’articolo