1° Meeting Internazionale Classic a Roncole. Memorial Bruno Novarese.

Il raduno nel suo svolgimento concreto ha mostrato potenzialità maggiori di quelle che ci si auspicava di veder realizzate in questa occasione. La speranza era quella di incontrare, pur un pochino fuori stagione, una partecipazione quantitativamente degna dell’impegno profuso e della tradizione del fratello maggiore, ovviamente, il Meeting di Torino.

Il risultato è andato oltre le aspettative non solo perché alla domenica c’erano presenti trenta piloti da tutto il mondo, non solo perché l’occasione ci ha permesso di rivedere amici di tanti anni fa, ma anche perché lo spettacolo offerto dai modelli Sport Gt è stato all’altezza della tradizione consolidata e la novità assoluta delle Thingies è stata accolta con entusiasmo dagli slottisti italiani pur poco avvezzi alle divagazioni non puramente modellistiche ed ha fornito lo spunto per una gara dai toni agonistici davvero accentuati, altro che vecchie glorie!

La data della prossima edizione dovrà necessariamente tenere conto delle concomitanze e della stagione non più particolarmente mite in questo periodo dell’anno.
Sarà necessario non fare confusione perché il Meeting Classic è per antonomasia quello di Torino e questo non lo si potrà chiamare allo stesso modo. Bisogna dare maggiore rilievo a quello che sarà il 2° Memorial Bruno Novarese non solo perché è doveroso, ma ancor più perché proprio il ricordo di Bruno, della sua figura e del suo modo di intendere sia lo slot racing che il rapporto con tutti coloro che in questo contesto sono presenti, costituisce sicuramente il migliore dei presupposti per una manifestazione dalle grandi potenzialità.

Il sabato è stato dedicato oltre che hai saluti ed ai piacevoli convenevoli, alle prove libere ed alla preparazione tecnica, intensa ed accanita.
La struttura della sede di Slot-up ha consentito una adeguata accoglienza ai numerosi ospiti, in gran percentuale stranieri, ai banchetti degli espositori, in qualche caso alle famiglie al seguito ed ai visitatori.

Ci sono state subito le prime vittime perché qualche motore ha deciso di festeggiare i propri cinquant’anni restituendo l’anima al dio dello slot, come opinatamente ha fatto il motore D26 di Pietro Razzano a cui bisogna riconoscere di essersi presentato all’appuntamento come uno dei più preparati, ciò nonostante è stato costretto a fare ricorso alle proprie razioni extra di pazienza per superare la delusione di vedersi ridimensionato dal ruolo di favorito a quello di comprimario, ma ci saranno altre occasioni.

Al pomeriggio dopo lo studio, molto approfondito, delle specialità culinarie più tradizionali della zona, l’attenzione è stata catalizzata dal parco chiuso della categoria prototipi e dalla relativa votazione per il concorso di bellezza dei modelli. In questa occasione è stato adottato un criterio innovativo che non prevede più il diritto di voto del singolo concorrente ma che affida la valutazione ad una commissione di rappresentanti per nazione, Brad Blohm per gli Stati Uniti, Derek Cooper per la Gran Bretagna, Edo Bertoglio per la Svizzera, Michael Ortmann per la Germania e Franco Daudo per l’Italia.

Il risultato è stato presentato durante la cena di gala alla Locanda del Lupo di Soragna

subito dopo o subito prima, non ricordo, della consegna ufficiale di una ambita felpa Eca a King Edo.

Con l’intervento della Signora Anna Maria Novarese è stato consegnato ad un emozionato Allan Wakefield il Premio Bruno Novarese per il migliore modello in concorso, per la sua Russkit 906.

Ma, compiuti i festeggiamenti ed i brindisi e qualsiasi tipo di congratulazione, ed opportunamente verificati i giudizi dei giurati, si è infine scoperto che la corretta valutazione dei giudizi espressi assegnava la vittoria all’altrettanto degno Brad Blohm ed alla sua Mc Laren M6A.

L’autentico qui pro quo è dovuto al fatto che il nostro insostituibile Franco Uliana, persona che definire molto esperta è riduttivo, dedica buona parte della sua vita, diciamo quello che famiglia, lavoro e slot gli lasciano libero, a litigare con i computer, creature cibernetiche che odia profondamente e dalle quali è ricambiato a sua volta con ferocia quasi fosse un personaggio creato dalla fantasia di Isac Asimov.

Così in questa lotta senza quartiere tra intelligenze umane e artificiali, i poveri Allan e Brad sono solo occasionali vittime collaterali.
Quanto sia fitta la trama del destino che coinvolge (anche ma non solo) i due incolpevoli protagonisti me lo rivela una vera e propria premonizione confidatami da Allan durante il percorso dal ristorante al Pub: “non mi pare giusto tenere questo bellissimo premio a lungo, vorrei tenerlo per un poco e poi passarlo al prossimo vincitore”; certe volte la prima sensazione è quella giusta.

Svelato il mistero, domenica mattina gara Gt che vede il giusto trionfo del preparatissimo ed agguerritissimo Giovanni Montiglio su Ferrari 330 P2 Russkit gommata NSR (praticamente doppia soddisfazione).

Al secondo posto dopo una lotta senza esclusione di colpi si classifica Franco Uliana su Lotus 40 Russkit.

Terzo ma staccato Maurizio Primo su una secondo me bellissima Mc Laren MK6 Dynamic.

Così la classifica generale della categoria Gt (o prototipi, o sport; anche qui dovremo metterci d’accordo sul nome) vede il trionfo di Franco Uliana a 60 punti, contro i 58 di Brad Blohm ed i 52 di Allan Wakefield.

Questo per quanto riguarda i vecchi lupi dello slot, per quanto riguarda la categoria giovanissimi, speranze dello slot, io medesimo Domenico Martinez, con 9 punti sono riuscito a prevalere su Lorenzo Nitopi, mio coetaneo ed acerrimo nemico, con 7 punti.

Le batterie

Il pomeriggio dedicato alle Thingies è stato una entusiasmante sorpresa: le Thingies sono tradizionalmente affiancate al Meeting di Torino, ma i piloti non si cimentano con i propri modelli e la competizione rimane, quasi prudentemente ai margini dell’evento principale.

Qui invece la categoria ha costituito decisamente il clou della giornata, la partecipazione è stata massima, nessuno ha voluto esagerare nell’estetica dei modelli dato che non era previsto nessun premio, ma si è scatenato il più puro agonismo, la gara è stata spettacolare e combattutissima; non solo i piloti, ma questi modelli hanno ancora molto da fare vedere.

Il modello del vincitore, con gran merito Lucio Cocchi, era uno spettacolo per gli occhi, una esibizione di tecnica sopraffina, che ha lasciato tutti sbalorditi.

Sul podio sono saliti Ezio Scisco e Franco Uliana tutti come il vincitore su Mini Can-Am,

ma l’avversario di Cocchi in pista è stato Giovanni Montiglio che ha fatto di tutto per contendere la vittoria ed è stato costretto ad arrendersi solo quando le difficoltà tecniche gli hanno tolto ogni possibilità.

Alla fine sono necessari grandi ringraziamenti a Franco Uliana, in nome proprio ed in quanto rappresentate dell’Eca,

a tutti gli slottisti intervenuti, a Slot_up per l’ospitalità e per l’impegno profuso nonostante la distanza, a Roberto Bia per l’ospitalità e l’impegno profuso nonostante la vicinanza,

a Claudio Battistini che ha curato la pista e domato il computer

a Giacomo Grazioli per il servizio fotografico e per avermi “sopportato” tre giorni, ed a tutti quelli che sono venuti anche soltanto a salutare, l’anno prossimo pulsante alla mano che ce n’è per tutti.

N.B.: dopo concorso, gara Gt e Thingies, Martinez batte Nitopi 3 a 0. Mangia la mia polvere Lorenzo!

Riguardo

Slot racing

7 commenti su “1° Meeting Internazionale Classic a Roncole. Memorial Bruno Novarese.

  1. Vorrei ringraziare Mimmo, per le belle parole che mi ha dedicato, e Giacomo per le belle (e tante) fotografie.
    Ringraziamenti doverosi vanno a tutti (già Mimmo li ha citati spero tutti) coloro i quali hanno lavorato per questo meeting, che potrebbe diventare in futuro il secondo appuntamento fisso “Vintage” del panorama slottistico italiano.
    Anche la formula di gara mi ha un po’ ricordato gli anni ’60, quando nel 1/24 le categorie erano due: “scatole di montaggio”, cioè modelli di serie, e “prototipi”, o per lo meno così era dalle nostre parti. Forse in futuro sarà questa la strada da seguire, per non avere un doppione del meeting torinese.
    Infine vorrei dire che sono davvero contento del risultato conseguito, sia perché si è realizzato il sogno di Bruno Novarese e spero di aver così onorato la sua memoria, sia anche perché esattamente 40 anni fa di questi giorni la Mini Can-Am della Mini Dream Car conquistava il suo storico titolo italiano: già, correva l’anno 1969…

  2. Buongiorno a tutti, che rabbia non essere potuto intervenire causa concomitanza con la 24h di Igualada, complimenti a chi ha sfoggiato gli splendidi modelli raffigurati nelle splendide immagini di Giacomo.
    Il prossimo evento non me lo voglio perdere spero solo che non debba passare un anno.
    Ciao a tutti.
    Il ditone pelato.

  3. Anna Maria Novarese vuole aggiungere questo commento: “Ringrazio personalmente i piloti intervenuti. Ho colto nel loro affetto nei miei confronti, il ricordo sincero della bella amicizia condivisa con Bruno e questo è stato veramente una medicina miracolosa per l’anima.”
    Da parte mia oltre a tutti quelli già citati, ringrazio in particolare la “stampa” Mimmo, Giacomo e Edo per il grande riscontro dato all’evento. Sicuramente l’anno prossimo saremo di più grazie al loro lavoro.
    Intanto ricordo il prossimo appuntamento a Torino l’1 e 2 Maggio 2010 con la 21. edizione del Meeting Vintage. Il tema del prossimo anno sarà: Ferrari-Ford duel.
    Franco Uliana

  4. Il Paolini dello Slot

    Avete presente Paolini? E’ il tizio che da anni si piazza dietro i giornalisti in collegamento con i telegiornali. Hanno provato ad allontanarlo a suon di denunce e calci nel sedere ma non c’è stato ancora niente da fare.

    Al meeting Vintage di Roncole lo slot ha avuto il suo “Paolini” e, anche nello slot, in tanti hanno provato ad allontanarlo ma lui è ovunque.

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