20° Vintage Meeting di Torino – Memorial Bruno Novarese: 1 – Thingie Race
Della necessità, per gli organizzatori, di appropriarsi anche del primo maggio vi ho già scritto: la certezza di poter contare sull’ormai altrettanto tradizionale anticipo d’estate aveva comunque spinto i partecipanti stranieri, a presentarsi a Torino, con le famiglie al seguito, assolutamente incuranti del calendario prestabilito, con ampio anticipo.
Così il venerdi pomeriggio le Thingies, giunte a Torino provenienti dall’inghilterra, hanno scaldato la pista Carrera del Vintage Meeting prima di ripartire per Lugano ed il resto delle date del tour europeo, che precede la lunga trasferta americana a Chicago ed in California, prima di attraversare ancora un altro oceano per finire in Australia per le tappe di Sydney, Melbourne e Adelaide.

.
Nonostante in modelli in gara siano solo undici, il risultato per la nuova organizzazione, che si poneva evidentemente l’obbiettivo di mantenere viva la meravigliosa tradizione delle Thingie Race, nonostante i predecessori avessero dovuto issare bandiera bianca a causa della eccessiva onerosità dell’impegno, deve essere considerato senz’altro incoraggiante.
D’altra parte la scelta di coinvolgere solo modelli in “scala” (se legittimo è parlare di scala ove non ci si lascia sviare dalla necessità di riprodurre necessariamente alcun modello esistente) 1/24, puntava già evidentemente a rendere più snello l’intero “malloppo” viaggiante in giro per il mondo.
La novità tecnica più rilevante è stata senz’altro la possibilità di usare, in maniera un pochino blasfema, i moderni Parma 501 16D, in teoria come alternativa agli originali motori pre-1969, in effetti incoraggiatissimi dagli organizzatori per la facilità di reperimento e di sostituzione delle parti di consumo.
La cosa ha scandalizzato profondamente qualcuno tra i partecipanti presenti, deciso tradizionalista, probabilmente ha comunque contribuito a mantenere viva la tradizionale competizione.
.

.
Quasi inutile sottolineare che le macchine presenti erano tutte bellissime, tutte frutto di grandi dosi di fantasia sia nella realizzazione delle carrozzerie che nel disegno dei telai tutti realizzati in tondini e tubicini di metallo.
E non venite a dirmi che è roba da metallari: qui ci vuole solo slot, amore e fantasia!
.

.
Personalmente la mia attenzione è stata catalizzata dalla presenza di una delle sempre immancabili Batmobile, nella specie completa di Robin e Bruce in persona.
.

.
Il meccanismo della gara forse non è noto a tutti: i modelli vengono inviati dai concorrenti a partecipare alle varie gare in giro per il mondo, ove sono guidati in ogni corsia da un pilota differente, di modo che si realizzi una competizione tra i modelli e non tra i piloti.
.

.

.
A guidare i modelli sono stati nella prima batteria: Allan Wakefield , Michael Ortman e Bruce Adamson.
.

.

.

.

.
Nella seconda: Philippe DeLespinay, Massimo Mori, Maurizio Primo e Pietro Razzano.
.

.

.
Nella terza: Domenico Martinez, Bruce Adamson, John Strachan e Giovanni Montiglio.
.

.
La classifica :
1 : 89.06 laps (7.064) – John Roche
2 : 89.03 laps (7.335) – Ray Fellows
3 : 88.15 laps (7.340) – Kathryn B.
4 : 84.28 laps (7.377) – Steve Kempson
5 : 83.21 laps (7.255) – Edo Bertoglio
6 : 83.17 laps (7.856) – John Dilworth
7 : 83.02 laps (7.528) – Al Bond
8 : 81.12 laps (7.791) – Jaak Beentjes
9 : 76.16 laps (7.720) – Phil Smith
10: 74.11 laps (8.014) – Jairus Watson
11: 69.11 laps (8.308) – Mike Zimmerman
2 : 89.03 laps (7.335) – Ray Fellows
3 : 88.15 laps (7.340) – Kathryn B.
4 : 84.28 laps (7.377) – Steve Kempson
5 : 83.21 laps (7.255) – Edo Bertoglio
6 : 83.17 laps (7.856) – John Dilworth
7 : 83.02 laps (7.528) – Al Bond
8 : 81.12 laps (7.791) – Jaak Beentjes
9 : 76.16 laps (7.720) – Phil Smith
10: 74.11 laps (8.014) – Jairus Watson
11: 69.11 laps (8.308) – Mike Zimmerman
.

.
La serata si conclude nella, secondo me ottima, Pizzeria La Svolta, con una cena internazionalissima con i pochi italiani in netta minoranza.
Grazie a Slot Forum in generale e a Edo in particolare.
La mia prima volta con le Thingie è stata fantastica. Giunto al raduno solo nella giornata di Sabato, mi è spiaciuto non assistere alla gara di questi incredibili “mostri”. Non ho però resistito e grazie a Edo Bertoglio ho potuto provarle in pista. Un vero spasso.
Nell’impaginare l’articolo mi son perduto la foto di Philippe DeLespinay, Massimo Mori, Maurizio Primo e Pietro Razzano.

.
E a gratìs vi passo anche questa foto nel più classico style Thingie Race.
.
Mi sembrano davvero molto belle. Mi sta venendo anche un’idea per un manifesto.