Alfa Romeo T33/3
Il primo modello, in due livree, è la mitica T33/3 del 1970.
Entrambe hanno corso la 1000 km di Buenos Aires dove la n.6 pilotata dal nostro Andrea De Adamich in coppia con P. Courage, conquistò il gradino più alto del podio.
La n.4 era condotta da altri due grandi piloti: Nanni Galli e R. Stommelen
33: IL NUMERO DELLA LEGGENDA
La sua storia iniziò nel 1967, il centro stile dell’ALFA ROMEO presentò la prima 33 prototipo per competizioni, poi soprannominata PERISCOPICA, per la sua ampia presa d’aria dinamica nella parte posteriore. Fù la prima Alfa con motore posteriore, la carrozzeria era in vetroresina, con motore da 1995 di cilindrata 260 CV, 9600 giri/min. Questo modello uscì vincente già nella prima gara in salita di Flèron-Liegi il 12 marzo 1967 in Belgio con il pilota Teodoro Zeccoli.
Il debutto della nuova versione della Tipo 33 fu nel 1969 alle 12 ore di Sebring. Montava un motore di 2998 c.c. che erogava una potenza 400 hp. Queste caratteristiche la ponevano nella stessa classe della Porsche 908 e della Ferrari 312P, sue dirette concorrenti. Alla 12 ore di Sebring non si piazzò bene. Durante il periodo di test prima delle gare ufficiali, il collaudatore Bianchi morì tragicamente in un incidente. L’azienda prese dunque la decisione di non partecipare a Le Mans. La vettura vinse 2 gare di secondaria importanza, che gli permise comunque di piazzarsi terza nel campionato.
Nella stagione successiva (classe auto da corsa) fu dominata dalla Porsche 917 e dalla Ferrari 512. Nonostante la supremazia di queste scuderie la Tipo 33/3 conquistò buoni piazzamenti, come ad esempio il secondo posto a Sebring grazie a Toine Hezemans e Masten Gregory, e la seconda posizione di Andrea De Adamich e Henri Pescarolo nella classifica del campionato. Nel 1970 l’auto comparve nel film Le Mans – Scorciatoia per l’inferno.
L’anno seguente gli sforzi per rendere competitiva la vettura furono premiati con la vittoria in alcune competizioni che portarono alla conquista della seconda posizione nel campionato. In questa stagione vinse la Targa Florio (con Nino Vaccarella e Toine Hezemans) e alla 1000 km Brands Hatch (Andrea de Adamich, Henri Pescarolo).
Due anni più tardi, al culmine del suo sviluppo, l’Alfa Romeo 33/3 riesce in diverse occasione ad infrangere la superiorità delle ben più potenti Sport 5 litri.
E’ caratterizzata da un telaio monoscocca rivestito da pannelli in alluminio e magnesio, un motore da 2998 cc , e un cambio sequenziale a 6 o 5 velocità. Velocità massima di circa 330 km / h a Le Mans con coda lunga.
La sua carriera agonistica vede i primi allori nel Campionato Internazionale Marche tra luglio e agosto, a Zeltweg (De Adamich) e Pergusa, con il “preside volante” Nino Vaccarella. Si prosegue poi nell’altro emisfero, con una netta vittoria alla Temporada Argentina (18 gennaio 1970), per arrivare al trionfo nella 12 ore di Sebring, passando per Imola, dove De Adamich – Galli trionfano alla 500 km nella loro categoria e conquistano la piazza d’onore in classifica assoluta.
Nel 1971 le vittorie alla 1.000 km di Brands Hatch (De Adamich – Pescarolo), alla Targa Florio (Vaccarella – Hezemans) e alla 6 ore di Watkins Glen (De Adamich – Peterson), insieme ad altri brillanti piazzamenti, valgono all’Alfa Romeo il 2° posto nella classifica del Campionato Mondiale Marche, dietro la Porsche (5 litri!) e davanti alla Ferrari. Alla fine del 1971 la 33/3 porta a casa 8 vittorie su 9 gare nella categoria Sport Prototipi, partecipando con buoni risultati anche alle prove del Campionato Europeo della Montagna e del Campionato Interserie.
Il grande ingegnere italiano Carlo Chiti, disegnò un prolifico numero di varianti che furono sponsorizzate da aziende e privati, rendendo la Tipo 33 una grande potenza nella scena delle gare da corsa internazionali dal 1967 al 1977.
L’Alfa Romeo, magistralmente supportata dall’Autodelta non dormì certo sugli allori e l’evoluzione della 33 non si fermò: il Campionato Mondiale Marche del 1972, riservato alle vetture Sport 3 litri con peso minimo di 650 kg, vedrà la nascita della 33 TT 3.
Con una storia importante come quella dell’Alfa Romeo 33, la Racer non poteva che metterci l’anima per creare un altro modello ricco di particolari, emozionante da guardare e veloce in pista.
RCR47A
Alfa Romeo T33/3
#4 Buenos Aires 1000 kms – 1970
N. Galli – R. Stommelen
RCR47B
Alfa Romeo T33/3
#6 Buenos Aires 200 miles – 1970 winner
A. De Adamich – P. Courage
Complimenti!!
Come sempre alla Racer fanno le cose davvero per bene!!
Bella,bella forte!!
Piccolo inciso :
Conoscevo bene lo scomparso grande pilota Vittorio Brambilla, che guidò le successive versioni della 33 ed altrettanto conosco bene il sempre verde Arturo Merzario.
Vittorione mi ha fatto crepare dal ridere nel raccontarmi gli “spaghetti” che si era preso a bordo della velocissima ma difficile da portare al limite 33. Lo stesso ma senza farmi ridere a crepapelle ha esternato il famoso fantino..
Certo che i piloti di una volta dovevano PER FORZA avere dei …ioni così!!!
Van BOFFEN
Bruttina!
Non è brutto ciò che è brutto,ma è brutto quel che non piace.
Ciao
Peppaccio erano in vetrina a Novegro (non le hai viste?)a me personalmente mi sembravano uno spettacolo,mi piacerebbe proprio averne una e ci farò un pensierino perchè meritano davvero tanto!!!!!