Ninco World Cup – Grandi i Team Italiani

Le squadre italiane hanno venduto cara la pelle, per un pelo non ci portavamo a casa il 1° posto e con un po’ più di fortuna l’intero podio.

Il primo dei Team italiani a stupire tutti è stato BRT Italia che con alla guida Enzo Piccinni si aggiudica la Superpole per l’assegnazione della corsia di partenza in 11,76. Lo stupore arriva dal fatto che sono stati avvisati solo nella giornata di giovedi quando è giunta la comunicazione che la squadra Messicana non sarebbe potuta venire. In poche ore Bulzoni, Piccinni e Mufalli hanno messo in piedi un mezzo competitivo, la bravura dei piloti ha fatto il resto.

Con 11,88 il Team Ninco Italia in seconda posizione, 3° Mondoslot (Italia) con Paco, Cavanna e Ferri 12,14 e 4° il Vrslot di Verona 12,19, (prima squadra in lista d’attesa nel caso mancasse qualche Team), ed in effetti anche la Francia ha dato forfait. Belladonna, Nalin e Ferraresi che è stato l’autore della bella prestazione.

Il primo straniero lo troviamo al 5° posto, Masslot Spagna con 12,23 seguito da altri 3 Team italiani: Dpslot di Trieste 12,24 – Dapretto, Tavano, La Rosa.

Italiaslot 12,28 – Addia, Martinez

Crazy4slot 12,37 – Merulli, Galatrinchera, Melioli

Seguono Belgio 12,45 – Argentina 12,51 – Gran Bretagna 12,57 – Olanda 12,58 e Portogallo 12,67.

Qualche problema invece per il team italiano Slotcar.it – Arturi, Gasperini, Dalmonte – 14° posto in 12,87; il nostro Gas era un po’ agitato ed è riuscito a fare solo un giro buono.

15° gli Stati Uniti 13.2 e ultimi (ho subito pensato ad una strategia di gara) i favoriti U32 Banyoles Spagna.

Sabato la pista è stata aperta per le prove libere dalle 11 alle 14, pausa dalle 14 alle 15 e ripresa dalle 15 fino alle 17 dove sono iniziate le verifiche tecniche.

La commissione tecnica Ninco è stata severa e incorruttibile. Incollaggio del motore, peso carrozzeria e inserti dei cerchioni, sono stati i particolari più soggetti a verifica. Qui si è vista tutta la diversità tra il regolamento della nostra Associazione Nazionale ANSI e quello a cui sono abituati in Spagna.

Gli inserti dei cerchi in particolar modo hanno creato non pochi problemi ai team italiani; dovevano essere presenti con tanto di freno a disco e avere lo stesso disegno su tutte e 4 le ruote (pensare che da noi sono stati aboliti, fino a 2 anni fa erano obbligatori e se avessimo mantenuto questa regola avremmo avuto meno problemi). Comunque le macchine sono passate per la Superpol prevista per le 18.00 e regolarizzate prima della partenza della gara.
Quello su cui non hanno ceduto sono stati i rinforzi dei piloncini della carrozzaria, il team Slotcar.it ha dovuto sostituire la carrozzeria perché entrambe, gara e muletto, avevano i piloncini riforzati ritenuti modifica alla carrozzeria.

Le 16 Mosler dopo i giri di qualifica sono rimaste in parco chiuso fino al warm-up della domenica mattina.
Da parte mia, essendo il tramite tra le squadre italiane e la commissione spagnola, ho cercato di fare di tutto per ammorbidire il rigore, su qualche cosa che non era inerente le macchine hanno ceduto, ma sulle macchine non volevano sentire ragioni.

Sabato sera tutte le squadre e lo staff al gran completo, circa 70 persone, sono stati invitati a cena ospiti di Ninco.

Breve discorso di ringraziamento del responsabile Ninco Andy Coles e dell’importatore Franco Rizzardi a tutti i team.

Domenica mattina presentazione delle squadre al numeroso pubblico che affollava i padiglioni della fiera e foto di gruppo prima della partenza che è avvenuta alle 10 in punto.

La conformazione della pista con un lungo rettilineo di 14 metri inagibile da parte parte dei commissari, ha fatto si che ci fossero parecchie pause (ponte) per il recupero delle macchine, ed è stato proprio in una di queste pause che il Team Ninco Italia ha preso 10 giri di penalità.

I turni di guida erano di 20 minuti ed eravamo quasi al termine di un turno quando il direttore di gara, molto attento a quello che succedeva in pista, dopo un’uscita di un’auto sul rettilineo, preme il pulsante della pausa.
Nessun urlo, niente che potesse far pensare ad un ponte e il Prof. Biacchi, in quel momento commissario, pensando fosse finita la manche, si allontana dalla sua postazione senza rendersi conto dell’accaduto. Riparte la gara e il direttore di gara si accorge della mancanza di un commissario, identifica la corsia in cui sta correndo la sua squadra e va a staccare il pulsante di Davide Segante in quel momento alla guida. Tempo che venga avvisato Biacchi di ritornare in posizione passano 2 giri + i 10 inflitti di penalità, capirete bene che la vittoria era certa.
Comunque sia andata sono stati veramente bravi, bravi, bravi.

Le altre squadre italiane non hanno certo dormito, BRT Italia più volte è riuscita a prendere la testa della gara. I commenti dei direttori di gara che tenevano sotto controllo il cronometro, ogni qualvolta suonava un giro veloce andavano a vedere chi era il pilota autore del tempo e si trovavano davanti il solito Piccinni.
Il giro più veloce durante le 6 ore di gara è però opera di Davide Ferri (Mondoslot), il nostro IZU si è aggiudicato il trofeo MiniAutoSlot. Al 2° posto Piccinni e al 3° sempre Piccinni.

L’altro Team italiano che ha subito le severità del direttore di gara è stato crazy4slot composto dai tre piloti che sono saliti a podio nella categoria GT ai recenti Campionati Italiani: Tommaso Melioli, Francesco Gala Trinchera e Walter Merulli.

Il distacco dell’alettone della loro Mosler li ha costretti alla sosta per il ripristino, il diretore di gara si è accorto che avevano rimontato l’alettone al contrario e li ha richiamati ai box per raddrizzarlo. Sono arrivati quinti ma la quarta posizione sarebbe stata meritata.

Al 6° posto il team slotcar.it, la tensione ha influenzato non poco le prestazioni di Dalmonte e Gasperini, che non sono riusciti a carburare durante le 6 ore di gara, mentre Mario Arturi girava con il ritmo dei migliori.

7° Mondoslot con Paco, Cavanna e il bravo Izu che ha saputo sostituire degnamente Avanzini con il giro più veloce (la stampa spagnola sta parlando molto bene di lui).

Dei Team stranieri, oltre ai vincitori di Madrid, la squadra che ha stupito un po’ tutti, è stata l’Argentina. Ci aspettavamo gente impreparata e invece ci siamo trovati davanti 2 piloti che hanno saputo rimanere tra i primi fino a quando il loro motore si è scollato continuando ad uscire dai supporti. Hanno rallentato cercando di amministrare la loro Mosler e più dell’8° posto non avrebbero potuto fare. Ragazzi in gamba, educati e simpatici.

L’auto degli Argentini, la livrea è una replica dell’unica auto argentina che corse un’edizione di Le Mans negli anni ’60.

Dpslot del Gruppo Modellistico Triestino, aveva fatto ben sperare sabato con tempi ottimi, poi in gara, a parte qualche corsia, il ritmo non è stato alto, non so se abbiano avuto dei problemi con l’assetto o con il motore, fatto sta che sono arrivati noni.

Il motore più lento in assoluto di tutte le squadre è capitato certamente a Italiaslot. Poco hanno potuto fare Addia e Martinez, la loro macchina sul lungo rettilineo centrale era veramente penalizzata. Verso la fine poi non andava neanche a spingerla. Decimo posto per loro dopo aver condotto quasi tutta la gara tra la sesta e settima posizione.

Verona Vrslot è l’ultima delle squadre italiane, con un mezzo assemblato in poco tempo il giorno prima, si sono comunque fatti valere tenendo dietro gli inglesi. Ospitali come al solito si sono fatti in quattro durante tutta la settimana per qualsiasi cosa avessimo bisogno. Nella serata di giovedi poi, al Vrslot si correva un rally su 8 prove speciali e Xavier Valverde di Ninco, forte pilota della specialità, non ha voluto rinunciarvi. Staccargli la spina e riportarlo in albergo è stata dura, ma di questo vi parlerò in futuro in un articolo dedicato al Vrslot.

La macchina del Team Masslot vincitrice della Ninco World Cup.

Bella ma poco visibile sul lungo rettilineo la macchina del Team Catalano U32 Banyoles

La livrea che mi è piaciuta di più, è stata quella del Team Ninco Italia realizzata da Davide Segante, visibile e con una scacchiera tricolore che la copriva tutta.

La più elaborata, ma come ho già detto poco visibile, quella del Team Catalano, la scala 1/32 è troppo piccola per dare merito al lavoro del suo realizzatore, su una macchina vera avrebbe fatto un figurone.

La più visibile in assoluto era quella di Italia Slot.

Il Model Expo di Verona ci ha dato la possibilità di assistere ad un evento davvero unico, la World Cup Ninco è stata una grande gara dove i Team italiani hanno potuto dimostrare la loro competitività.
Nello stand Ninco dove si svolgeva la gara è passata anche la RAI che ha fatto riprese e interviste che sono andate in onda lunedi al termine del TG2 delle 13.

Sono sicuro che gli stranieri parleranno a lungo di noi, soprattutto gli spagnoli a cui abbiamo dato prova di serietà e organizzazione.
Il prossimo anno la Ninco World Cup si trasferirà (voci di corridoio) in Portogallo e noi ci saremo.

Andy Coles della Ninco con la compagna ha sventolato la bandiera italiana al termine della gara.

Complimenti ai vincitori e a tutti i partecipanti.
Ringrazio in prima persona Franco Rizzadi di Fantasyland per tutto quello che ha fatto per noi, Xavier Valverde e Albert Valverde di Ninco con i quali sono stato a stretto contatto in questi giorni dalla mattina presto a tarda notte e sono veramente fantastici. Marco Belladonna, Matteo Belladonna e Pier Nalin del Vrslot che si sono resi disponibili in ogni momento del giorno e in ogni cosa avessimo bisogno, compreso il montaggio delle piste.

Riguardo

Moto, Auto, Kart e Slot Car

9 commenti su “Ninco World Cup – Grandi i Team Italiani

  1. Giacomoooo…!!!Una doverosa precisazione,il terzo veronese che devi ringraziare non è Pier Nalin,pilota della squadra,ma l’eccezionale Walter Bertani,l’uomo che assieme a te e mio figlio Matteo ha praticamente montato le due piste dove si è corso,lavorando dalle 8 di mattina alle 9 di sera per poi concludere la serata con noi alle 2 di notte e riprendere il montaggio dopo 6 ore di riposo.Non solo;è stato anche il preparatore dell’auto che in un paio di ore di set up ci ha permesso di correre in mezzo a quegli equipaggi stellari.
    Detto questo,volevo aggiungere:sapete qual’è il bello dello Slot?”L’ambiente”,si! quel ritrovarsi fra amici ,cordiali,disponibili,allegri,che dividono la tua passione,che prima e dopo la gara ti fanno sentire”un unico team di tante persone”.Gente con la quale hai scambiato due parole, e che quando ritrovi la sera intorno ad un tavolo a cena,ti sembra di conoscere da una vita,scherzandoci e ridendo insieme come averci fatto il liceo o l’università insieme.
    Qui alla World Cup questa sensazione è stata amplificata a livello internazionale.Gli inglesi,dopo una chiaccherata di venti minuti,quasi fossi un abitante del quartiere a nord-ovest di Londra dove hanno la pista,mi hanno chiesto:”Marco,ma perche non vieni a fare il campionato in Inghilterra a Marzo?” “Ma signori”ho obiettato” siete a 2000 km!””Che vuoi che sia,un ora e mezza di aereo e sei da noi,fai prima che andare a correre a Milano” Roba da matti!
    I Catalani mi hanno ringraziato sei volte per avergli stampato la “loro” bandiera che abbiamo provveduto ad incollare su quella Spagnola,Ne vanno così fieri.
    Gli Argentini mi hanno confessato che erano in due unicamente perchè con i soldi dello sposor avevano potuto comprare solo due biglietti aerei,e ahimè, il terzo era rimasto a casa,e così via.
    Tutto ciò però funziona come una scatola di montaggio,e come sapete tutti, va assemblato ed incollato assieme.Alla World Cup come collante è atato usato il “GiacomoGraziolattak” Eh SI!! Giacomo è stata la persona,che messasi in moto mesi e mesi fa,ha reso possibile tutto questo,coordinando,dirigendo i compiti e lavorando(l’ho visto io)18 ore al giorno.Grazie di cuore!Senza di lui non avremmo corso neanche la”Grandfather building Cup” come direbbe l’avvocato Galak.
    Per chiudere,visto il livello degli equipaggi,trovo che il nome della manifestazione era riduttivo.Era meglio chiamarla”NINCO SOLAR SYSTEM CUP”.
    Alla fine della gara,mettendo dietro inglesi ed olandesi,ho detto ai miei compagni:”Signori il mondiale l’abbiamo vinto noi! Il resto erano MARZIANI!” ahahahaahah!!!!
    Grazie a Tutti ed alla prossima
    Marco Belladonna
    Vrslot

  2. Non ho parole per chiederti scusa Walter. La testa dopo giorni di inssonia mi sta abbandonando. Sei stato di grande aiuto a me e al VRslot, domenica avresti dovuto stare con la famiglia e invece eri li ad assistere la squadra. Bella prova.

    • Esserci è stato sicuramente meglio che non esserci, gli elogi a Giacomo per l’immenso lavoro svolto non equilibrano minimamente la reale grandezza di quanto si è impegnato in tutti i settori affinchè la manifestazione riuscisse al meglio.

      Rizzardi non avrebbe potuto demandare la gestione sul campo di tutto il marchingegno ad una persona più preparata ed ormai esperta in questo tipo di manifestazioni se non a Giacomo Grazioli al secolo il Falegname.

      Ma visto che tutti si spenderanno in elogi per esprimere quanto sia stato bello questo o quello etc. etc., posso fare il bastian contrario ed esprimere il mio disappunto per quelle cose che non mi sono piaciute? Bene, anche se state pensando noooo, non farlo, penso che lo farò ugualmente, altrimenti non chiamerei C.C. !!

      Al primo posto metterei il tracciato, quelli che Fantasyland ha presentato sono stati bocciati, o perchè gli spagnoli non volevano il ponte o per altri motivi che potranno anche essere più che giusti, ma il tracciato che hanno scelto non mi sembrava assolutamente adatto ad un manifestazione di questa levatura, e si che in Spagna i tracciati belli e difficile con un bel ritmo li sanno fare, ma si vede che l’artefice di quello di Verona ha frequentato altre scuole.

      Al secondo metterei lo stato di tensione continua e di fretta che si è respirato costantemente nei due giorni. Non mi sembra giusto che durante le chiamate al parco chiuso, eseguite con un ordine che solo gli organizzatori conoscono le altre squadre possano continuare a girare liberamente con la macchina da gara, mentre chi è già andato in parco chiuso giri con il muletto non dando quindi a tutte le squadre la stessa possibilità in fatto di tempo da utilizzare per la scelta dell’assetto o della vettura da utilizzare poi in gara.

      Al terzo posto metterei la scarsa quantità di informazioni che venivano date alle squadre ed il basso livello della gestione della gara.
      Probabilmente siamo abituati male, ma un unico monitor, per giunta di piccole dimensioni posizionato il un angolo davanti al palco di pilotaggio mi sembra altamente insufficiente per una manifestazione di tale spessore.
      Il massimo è stato raggiunto quando dopo le qualifiche di cui non abbiamo sentito nemmeno i tempi, se non quelli suggeritici dai piloti presenti sul palco che attendevano il loro turno, il direttore di gara è sceso dal palco con un elenco scritto a mano (trattavasi della classifica delle qualifiche “La superpole”) ed ha cominciato a chiedere alle squadre, partendo dalle più veloci, su quale corsia desiderassero partire.

      Per ultimo, ma non per importanza visto il peso che ha avuto nell’asegnazione del titolo metterei “La sospensione della gara” quando una macchina usciva di corsia nel rettilineo principale dopo il ponte di cronometraggio, il nostro amato “PONTE” o più internazionalmente “TRACK” ai modiali I.S.R.A.
      Usualmente nelle gare di durata (penso che una sei ore rientri tra queste), la sospensione della gara per l’uscita di una vettura non sia permessa, ma solo da parte dell’organizzatore.
      A questo punto se disegni un tracciato che comporti questo tipo di inconveniente, e qui ritorniamo al punto uno, devi anche fare in modo da rendere evidente il più possibile quando la gara viene congelata per permettere il recupero di una vettura, con una luce intermittente, con una bandiera, con una miss che passa con un cartello tipo pugilato, liberando colombe, palloncini colorati, la prima cosa che ti passa per la testa, ma in qualche modo lo devi segnalare.
      Se non lo fai, può accadere che un pilota che si sta giocando la vittoria, prossimo a salire in pedana di pilotaggio, ma in quel momento commissario nel vedere le macchine fermarsi dopo l’arresto avvenuto direttamente da parte della direzione e non dopo la segnalazione avvenuta a gran voce da parte dei commissari come avvenuto in precedenza, pensi che la manche sia finita e dopo aver preso il pulsante si diriga sul palco per continuare a lottare per la vetta della classifica.
      A me e a qualcun altro è sorta spontanea una domanda, ma alla direzione gara non è venuta la voglia di guardare prima di far ripartire la gara, che tutti i commissari fossero al loro posto?
      Non hanno pensato che da come si sono susseguiti i fatti il commissario malcapitato avrebbe potuto essere in buona fede?
      Se in quel momento la squadra in testa alla classifica non fosse stata quella spagnola la direzione gara si sarebbe comportata nello stesso modo?
      Purtroppo a questa domanda non avremo mai una risposta e quello sventurato pilota/commissario continuerà a mecerarsi l’anima per non aver capito quanto stava accadendo e per l’aver compiuto quel gesto istintivo che ad altro non corrispondeva se non alll’impazienza di gettarsi in pista per combattere ad ARMI PARI per la conquista dell’ambito trofeo, sappia comunque che ha tutta la mia comprensione e la mia stima.

      Con questo ho terminato, quello che sentivo di dire l’ho detto e non mi aspetto che qualcuno tra tutti coloro che hanno partecipato a quasta bella manifestazione (per lo meno da fuori lo è sembrata) appoggi i miei pensieri, tanto so che nessuno lo farà.

      Un saluto a tutti

      Cavanna Claudio (A.S.S.C.) – Mondoslot

      • Claudio, ti sbagli, io appoggio pienamente i tuoi pensieri.
        Per quanto mi riguarda posso sire che, sull’esperienza dello scorso anno con un tracciato a 6 corsie e con un recupero sul rettilineo critico, ma non impossibile come quest’anno, già il sabato mattina avevo chiesto al direttore cosa si sarebbe fatto in caso di uscita sul rettilineo: la risposta è stata “ponte”. Ovviamente la mia faccia perplessa non bastava a far cambiare il disegno della pista.
        Per l’aspetto “comunicazione” trovo un autogol di marketing il fatto che durante la superpole ci fossero persone del pubblico che chiedevano a noi piloti cosa stessa succedendo, ma chi era presente lo scorso anno a Barcellona ricorderà che né durante la gara di qualifica del sabato, né durante la NWC di domenica vi fu un solo intervento al microfono….. personalmente sabato mi prendevo i tempi a mano, per vedere come andavano le cose.
        Se poi il regolamento si applicasse in modo ragionevole invece che meccanico, la mancanza del commissario ad inizio manche merita assolutamente i 10 giri di penalizzazione, ma un allontanamento per scarsa comunicazione dovrebbe essere pesato diversamente. Io ci ho provato educatamente ma in tutti modi a far passare questa tesi. Niente.
        Comunque se ci sono 8 squadre straniere che vengono volentieri da 3 anni in Italia a fare una 24 ore un motivo ci sarà. Magari perchè facciamo il briefing (o almeno ci proviamo) anche in spagnolo e off-line in inglese, mentre in Spagna lo fanno in Catalano.
        Non lamentiamoci una volta tanto quando vediamo che quello che offriamo non sfigura rispetto a quello che viene fatto all’estero.
        Mi sentirei di fare un appello a tutti quelli che hanno letto le considerazioni di Claudio: non teniamoci per noi l’approvazione o disapprovazione per quanto ha scritto ma SCRIVIAMO TUTTI UNA RIGA qui sotto per far sapere come la pensiamo……..
        Ciao
        Alberto – Team NINCO Italia

        • Modestissimo parere e, comunque, di chi non ha vissuto dal vivo l’evento, ma per quel poco che sono abituato a vedere da noi a livello nazionale, quello che la Ninco ha messo di suo nell’organizzazione a Verona ha disatteso le norme più logiche dello slot di come disegnare un tracciato e di come gestire una competizione di rilievo.
          Sempre e comunque come deduzione a distanza, il non aver accettato la tesi del confondere un “ponte” mal (o non) dichiarato da un fine batteria, potrebbe sminuire il valore dei vincitori post-penalizzazione.

          Emilio

          • Emilio, il confronto con una gara nazionale non è nemmeno da prendere in considerazione, quel tipo di organizzazione sfigura anche nei confronti dei nostri Interregionali sia a livello di comunicazione che gestione di gara.

            Anche le gare che organizziamo a Slotlandia sono molto più professionali nonostante si respiri un’aria di relax che potrebbe permettere un livello organizzativo molto minore in quanto quello che ci preme di più è promuovere piuttosto che combattere per la vittoria.

            Ciao
            Claudio

  3. Esserci è stato sicuramente meglio che non esserci, gli elogi a Giacomo per l’immenso lavoro svolto non equilibrano minimamente la reale grandezza di quanto si è impegnato in tutti i settori affinchè la manifestazione riuscisse al meglio.

    Rizzardi non avrebbe potuto demandare la gestione sul campo di tutto il marchingegno ad una persona più preparata ed ormai esperta in questo tipo di manifestazioni se non a Giacomo Grazioli al secolo il Falegname.

    Ma visto che tutti si spenderanno in elogi per esprimere quanto sia stato bello questo o quello etc. etc., posso fare il bastian contrario ed esprimere il mio disappunto per quelle cose che non mi sono piaciute? Bene, anche se state pensando noooo, non farlo, penso che lo farò ugualmente, altrimenti non chiamerei C.C. !!

    Al primo posto metterei il tracciato, quelli che Fantasyland ha presentato sono stati bocciati, o perchè gli spagnoli non volevano il ponte o per altri motivi che potranno anche essere più che giusti, ma il tracciato che hanno scelto non mi sembrava assolutamente adatto ad un manifestazione di questa levatura, e si che in Spagna i tracciati belli e difficile con un bel ritmo li sanno fare, ma si vede che l’artefice di quello di Verona ha frequentato altre scuole.

    Al secondo metterei lo stato di tensione continua e di fretta che si è respirato costantemente nei due giorni. Non mi sembra giusto che durante le chiamate al parco chiuso, eseguite con un ordine che solo gli organizzatori conoscono le altre squadre possano continuare a girare liberamente con la macchina da gara, mentre chi è già andato in parco chiuso giri con il muletto non dando quindi a tutte le squadre la stessa possibilità in fatto di tempo da utilizzare per la scelta dell’assetto o della vettura da utilizzare poi in gara.

    Al terzo posto metterei la scarsa quantità di informazioni che venivano date alle squadre ed il basso livello della gestione della gara.
    Probabilmente siamo abituati male, ma un unico monitor, per giunta di piccole dimensioni posizionato il un angolo davanti al palco di pilotaggio mi sembra altamente insufficiente per una manifestazione di tale spessore.
    Il massimo è stato raggiunto quando dopo le qualifiche di cui non abbiamo sentito nemmeno i tempi, se non quelli suggeritici dai piloti presenti sul palco che attendevano il loro turno, il direttore di gara è sceso dal palco con un elenco scritto a mano (trattavasi della classifica delle qualifiche “La superpole”) ed ha cominciato a chiedere alle squadre, partendo dalle più veloci, su quale corsia desiderassero partire.

    Per ultimo, ma non per importanza visto il peso che ha avuto nell’asegnazione del titolo metterei “La sospensione della gara” quando una macchina usciva di corsia nel rettilineo principale dopo il ponte di cronometraggio, il nostro amato “PONTE” o più internazionalmente “TRACK” ai modiali I.S.R.A.
    Usualmente nelle gare di durata (penso che una sei ore rientri tra queste), la sospensione della gara per l’uscita di una vettura non sia permessa, ma solo da parte dell’organizzatore.
    A questo punto se disegni un tracciato che comporti questo tipo di inconveniente, e qui ritorniamo al punto uno, devi anche fare in modo da rendere evidente il più possibile quando la gara viene congelata per permettere il recupero di una vettura, con una luce intermittente, con una bandiera, con una miss che passa con un cartello tipo pugilato, liberando colombe, palloncini colorati, la prima cosa che ti passa per la testa, ma in qualche modo lo devi segnalare.
    Se non lo fai, può accadere che un pilota che si sta giocando la vittoria, prossimo a salire in pedana di pilotaggio, ma in quel momento commissario nel vedere le macchine fermarsi dopo l’arresto avvenuto direttamente da parte della direzione e non dopo la segnalazione avvenuta a gran voce da parte dei commissari come avvenuto in precedenza, pensi che la manche sia finita e dopo aver preso il pulsante si diriga sul palco per continuare a lottare per la vetta della classifica.
    A me e a qualcun altro è sorta spontanea una domanda, ma alla direzione gara non è venuta la voglia di guardare prima di far ripartire la gara, che tutti i commissari fossero al loro posto?
    Non hanno pensato che da come si sono susseguiti i fatti il commissario malcapitato avrebbe potuto essere in buona fede?
    Se in quel momento la squadra in testa alla classifica non fosse stata quella spagnola la direzione gara si sarebbe comportata nello stesso modo?
    Purtroppo a questa domanda non avremo mai una risposta e quello sventurato pilota/commissario continuerà a mecerarsi l’anima per non aver capito quanto stava accadendo e per l’aver compiuto quel gesto istintivo che ad altro non corrispondeva se non alll’impazienza di gettarsi in pista per combattere ad ARMI PARI per la conquista dell’ambito trofeo, sappia comunque che ha tutta la mia comprensione e la mia stima.

    Con questo ho terminato, quello che sentivo di dire l’ho detto e non mi aspetto che qualcuno tra tutti coloro che hanno partecipato a quasta bella manifestazione (per lo meno da fuori lo è sembrata) appoggi i miei pensieri, tanto so che nessuno lo farà.

    Un saluto a tutti

    Cavanna Claudio (A.S.S.C.) – Mondoslot

    • Condivido cio’ che dici Claudio e aggiungo che la nostra squadra e stata la prima ad essere chiamata in parco chiuso, quindi in termine di prove la più penalizzata. Una nota dolente per me è stata di certo il regolamento tecnico, incompleto ed in inglese, infatti mi ha portato a commettere degli errori che ho dovuto correggere in verifica. Poi sono rimasto alibito di ciò che ho visto fare sui modelli in parco chiuso: un team straniero si stava incollando il motore usando la colla con lo scopo di irrigidire e dare peso al modello, io ho sempre ritenuto che la discrezione nell’usare la colla fosse limitata al semplice incollaggio, ma invece c’era chi si costruiva un vero supporto motore di almeno 5 grammi di colla !!! ma mi è stato detto si può .. !!!Poi, buttando l’occhio vedo uno che in tutta tranquillità si incollava le gomme posteriori !!! in quel caso richiamando l’attenzione della commissione sono intervenuti … ma se non me ne accorgevo io che non centravo nulla? Gomme anteriori non riconoscibili … le avevano in molti e per finire quello che ha compromesso la nostra gara … IL MOTORE … sing aprivano le scatolette nuove e ti davano quello che capitava …ri-sing e sob !!! ok, se ci capitava il motore buono di certo non venivo a lamentarmi ma quello che ci è capitato e con quel super rettilineo era tremendamente penalizzato. Mi domando, visto l’importanza della manifestazione, non potevano darci dei motori testati e uguali per tutti?
      Detto questo concludo con gli elogi: La struttura con il palco era semplicemente IMPERIALE, Giacomo è stato il meritato imperatore della situazione, competente e disponibile con tutti, a lui e a tutti quelli che hanno reso possibile questo evento un grazie per l’impegno.
      Roberto Tavano (Gr.M.T.) Team DP Slot

  4. Il primo ad appoggiarti sono proprio io, così come sono in pieno accordo con le critiche di Galak nel precedente articolo.
    Nulla tolgo però all’importanza dell’evento.
    L’italia non ha mai avuto come in quest’anno, una rilevanza mondiale sotto tutti i punti di vista. Il Mondiale ISRA, la World Cup Ninco, il Motor Show, un Campionato Gruppo C con un alto potenziale anche internazionale, la 24 ore del Verbano ne sono la prova.
    Questo per me è quello che conta, sapere che il nostro slot è crescuito a un punto tale da metterlo ai primi posti al Mondo.
    Credetemi, non è stato facile arrivare a questo punto, chi si sta impegnato per mantenere alto il livello a cui siamo arrivati e per farlo crescere ancora, sa che la strada è lenta, fatta di tante critiche, incomprensioni e mancanza di appoggi reali e morali da parte di molti slottisti.

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